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LA SERVA PADRONA

17-05-2024 @ 21:00

Evento organizzato da Barocco Europeo in collaborazione con il Comune di Sacile

Cristina Neri Serpina
Omar Kamata Uberto
Valerio Bufacchi Vespone

Alunni delle classi terze e quarte della scuola primaria G. Marconi dell’Istituto comprensivo “Rita Levi Montalcini” di Fontanafredda.

Cenacolo Musicale

Tommaso Luison, Alessandro Mele – violini
Luca Marzolla – viola
Cristina Vidoni – violoncello
Mauro Zavagno – violone

Donatella Busetto – cembalo e direzione

Presentazione:
Opera Futura
L’Associazione Barocco Europeo quest’anno ha voluto raccogliere una nuova sfida, ripensando al ruolo delle organizzazioni culturali per rispondere ai bisogni e ai desideri di un nuovo pubblico: gli spettatori di domani. Con questo obiettivo ambizioso è stato ideato il progetto Opera Futura, un progetto pilota unico nella nostra regione, che coinvolge attivamente le nuove generazioni per guidarle verso la conoscenza e l’apprezzamento dell’opera barocca. Grazie alla collaborazione dell’attrice Federica Guerra e delle scenografe Gemma Dorothy Aquilante e Alice Poppi sono stati allestiti, in concerto con l’Istituto comprensivo “Rita Levi Montalcini” di Fontanafredda, tre specifici laboratori pensati per i bambini e le bambine delle terze e quarte classi delle primarie: teatralità, regia e scenografia. Percorsi articolati e strutturati che hanno permesso ai giovanissimi di esplorare le proprie capacità espressive non solo come attori, ma anche come coordinatori delle fasi di realizzaizione dello spettacolo e di costruttori degli elementi scenici. Frutto del loro impegno è questo allestimento originale dell’intermezzo buffo di Giovanni Battista Pergolesi La serva padrona che vede impegnati sul palco, oltre ai cantanti, i bambini e le bambine, protagonisti dello spettacolo che loro stessi hanno contribuito a realizzare. Il pubblico di domani oggi è protagonista.

La serva padrona fu rappresentato per la prima volta al Teatro San Bartolomeo di Napoli il 5 settembre 1733, all’interno dell’opera seria Il prigionier superbo, dello stesso Pergolesi.
La freschezza e la forza comunicativa del tessuto musicale nonché l’elegante comicità del libretto ne decretarono il successo che oscurò l’opera seria di cui faceva parte. Da allora fu ripreso ed eseguito nei maggiori teatri europei dell’epoca, da Parigi a Londra.
Fu in Francia, vent’anni più tardi, che questa eccezionale consacrazione scatenò la famosa “Querelle des bouffons”, la disputa tra i puristi sostenitori dell’opera francese – massima espressione dello stile di Lully e Rameau – e i paladini delle nuove correnti italiane, di cui l’opera buffa faceva parte. Tra i sostenitori di questa fazione si annoverano alcuni enciclopedisti, tra i quali Jean-Jacques Rousseau.
Lo stile italiano, grazie alla sua forza comunicativa, riuscì a vincere anche i suoi più tenaci oppositori tanto che, nel 1754, La serva padrona fu ripreso al Théatre-Italien e all’Opéra Comique di Parigi, con il titolo di La servante-maîtresse, nella traduzione in versi del librettista Pierre Baurans.

Uberto, vecchio scapolo impenitente, non tollera più gli attacchi e la sfacciataggine della giovane Serpina (nomen omen), la cameriera che egli stesso aveva preso in casa da bambina per allevarla come una figlia. Decide pertanto di trovar moglie, una qualsiasi, pur di sbarazzarsi della serva impertinente. Serpina però non è d’accordo, sostenendo che Uberto sposerà lei. Così, in un susseguirsi di ammiccamenti, inganni, sotterfugi e travestimenti, Serpina riescirà nel suo intento, convolando a nozze in un tenero duetto d’amore.

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Programmazione
17-05-2024
Ore
21:00

Durata spettacolo


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